domenica 7 aprile 2013

PER QUALCHE LIBRO IN PIU'

Tutto passa, è una delle grandi lezioni che la Storia continua a impartirci, nella speranza che impariamo.
Se però è vero che tutto ha una fine, è anche vero che questa fine può essere bella o brutta.
Quella cui va incontro la libreria Flaccovio appartiene alla seconda categoria, perché determinata da un calo dell'interesse dei palermitani verso i libri e la cultura.
Non so voi, ma appena mi è arrivata la notizia della chiusura, ho pensato: se io avessi comprato qualche libro in più, e così altri palermitani, sarebbe andata diversamente?

La risposta che mi sono dato, forse autoconsolatoria e autoassolutoria, è stata: "Forse".
Questa risposta apparirà banale a chi legge, e forse un po' lo è, ma può aiutarci a ricordare di cosa si nutra realmente una Libreria (e l'uso della maiuscola non è casuale): si nutre degli interessi culturali del pubblico, non tanto dei profitti; ha bisogno di persone che abbiano a cuore la cultura, e che di conseguenza chiedano spazi ove la cultura possa vivere.
Le Librerie vivono fintanto che la collettività cui forniscono il proprio servizio chiede contenuti per la propria mente.
Quando questo non accade, una libreria ha due scelte: chiudere, come in questo caso, o trasformarsi in un supermercato mascherato da libreria, dove ad accoglierti all'ingresso trovi i videogiochi prima dei libri (orrore).
 



La chiusura di Flaccovio non è un fatto casuale né fisiologico, è l'ennesima risultanza di una mentalità che spinge tutti noi a rifiutare la cultura, a fuggire tutto ciò che ci spinga a pensare, trasformandoci da popolo in massa, perché un popolo pensa, agisce e reagisce sulla base di quello che pensa.
Forse questa conclusione è un po' esagerata. Forse. E probabilmente qualcuno dirà o penserà che, in fondo, sta solo chiudendo una libreria.
Ma se la Storia ci insegna che tutto passa, ci insegna anche che i piccoli eventi possono determinare i grandi cambiamenti.
Un cambiamento in corso c'è, e ha ad oggetto la cultura. Purtroppo non sembra un cambiamento in meglio.
Sorge spontanea una domanda: dobbiamo, e vogliamo, contrastare questo cambiamento oppure no?
 
N.B.: non ho aggiunto "possiamo": non è un caso né una svista.

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