giovedì 8 maggio 2014

Ormai siamo tutti un po' (s)fumati!

Se c'è una cosa che mi fa impazzire, soprattutto in ambito letterario, sono le mode: mandrie di lettori che vanno tutti nella stessa direzione, quando uno dice che un libro è bello, gli altri vanno tutti a comprarlo. La moda finisce, forse, quando ormai lo hanno letto tutti e il caso letterario X viene sostituito da quello Y. Negli ultimi tempi, ad esempio, ho notato come tutti siano andati a leggere in massa La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker, Stoner di John Williams, o, ancora prima, i libri di Khaled Hosseini. Mode concluse, queste. Una che invece resta viva è quella per Bukowski, ultimamente troppo, troppo, inflazionato e usato sostanzialmente per cercare frasi da appioppare ad immagini, con cui non hanno nessun collegamento logico, che verranno pubblicate su Facebook da tredicenni in crisi adolescenziale. A me dispiace per quelli che non possono beneficiare delle mode per essere conosciuti meglio, come David Grossman, perché obiettivamente sono complicati da leggere e non sono per tutti.
Ma la tendenza più stupefacente, oggi, è quella della letteratura erotica.
Allora, io non seguo le mode per principio, ma dato che sono una lettrice curiosa, concluso il periodo caldo, voglio capirci di più. In questo caso mi sono andata a leggere la trilogia delle Cinquanta sfumature. Per parlare di una cosa, nel bene o nel male, devi conoscerla, mi hanno insegnato. E io faccio sempre così.

Che il tempo impiegato per leggere quei tre libri avrei potuto usarlo meglio, lo sapevo già fin dall'inizio, ma mi sono trovata davanti a qualcosa di clamoroso, mi si è aperto un mondo, considerato che la cosa più "hot" che avessi mai letto, fino a quel momento, era L'amante di Lady Chatterley di D. H. Lawrence, in cui la povera Connie, avendo un marito disabile, se la faceva col guardiacaccia. A parte alcuni passaggi che hanno sconvolto la mia candida mente di diciassettenne NON smaliziata, era un signor romanzo. Qui, invece, per chi non lo sapesse, i personaggi principali sono Anastasia "Chiamami-Ana" Steele e Christian "so-figo-so-bono" Grey: lei (all'inizio della storia) è una laureanda che si trova a dover intervistare lui, il ricchissimo e potentissimo Grey, perché la sua amichetta pseudogiornalista è malata. Ana non riesce a sostenere lo sguardo di lui, arrossisce e avvampa; Christian fa il bel tenebroso e dopo questo primo incontro praticamente si fa trovare ovunque lei capiti. Ovviamente, pure se si sono visti mezza volta, è scattato il colpo di fulmine e decidono di provare ad avere una storia, ma... c'è un problema: a lui piacciono le cose strane (leggi "sadomaso-che-poi-proprio-sadomaso-non-è") e lei deve firmare un contratto in cui dichiara di non dire niente a nessuno, di accettare questo e quest'altro, e via dicendo.
Ora, voi donne normali, che vi trovate davanti uno che vi vuole legare come un salame, bendarvi e torturarvi con ogni aggeggio possibile e immaginabile, che cosa fate? So qual è la vostra risposta e sono d'accordo con voi. Ma Ana no, lei sta al gioco. E a quel punto, se andate avanti nella lettura di queste fetecchie imparerete a che servono le palline d'argento, che il dilatatore non è soltanto quello che usa il chirurgo cardiotoracico per tenere aperta la voragine che vi fa col bisturi, e quale altra accezione ha la croce di Sant'Andrea. Qualora non lo sapeste già, ça va sans dire.

A parte il fatto che i tre libri sono palesemente scritti male e che forse il meno brutto dei tre è il terzo (c'è più azione: un pazzo fa un po' di macelli e qualcuno rischia la vita, ma finisce tutto bene e si sposano), devo dire di non aver capito le ragioni di questo successo mondiale. La popolazione femminile dell'intero globo è letteralmente impazzita per questa storia assurda e io, da membro della categoria, non riesco a capire perché. È ovvio che piacerebbe a tutte incontrare un uomo ricchissimo, che non ci faccia mancare niente, che abbia il suo aereo privato (sperando che non sia come quel Charlie Tango che quasi ammazza Grey), che acquisti per noi la società per cui vogliamo lavorare e che magari ci metta pure a capo di essa. Ma tutto ciò è matematicamente impossibile. Quindi, l'unica interpretazione che mi resta da dare è questa: le donne di oggi hanno desideri nascosti che neanche immaginiamo. E credo di averci preso, perché, infatti, la letteratura erotica è stata ormai sdoganata e di titoli ne troviamo a bizzeffe. Ad esempio:
  • Io ti guardo, Io ti sento e Io ti voglio di Irene Cao
  • Una particolare specie di tentazione e Una particolare specie di attrazione di Savanna Fox
  • Quello che mi lega a te e Quello che mi piace di te di Beth Kery
  • Incontri proibiti. La passione, Incontri proibiti. La tentazione e Incontri proibiti. La seduzione di Indigo Bloom
  • A nudo per te, Riflessi di te e Nel profondo di te di Sylvia Day
Eccetera, eccetera. Comunque, 'ste cose vanno a ruba, questo è il concetto.
Donne, ma davvero siete attratte da cotanta oscenità? Posso capire che magari la vostra vita coniugale non vi soddisfi troppo, ma desiderereste davvero essere legate, bendate e costrette a fare cose strane da un megalomane con manie da dominatore? Come siamo arrivate a tanto? Quasi quasi mi consola sapere di quella signora (che conosco, ma mi è stato raccontato da una terza persona) che ha letto le Sfumature e non ha capito di cosa parlassero. Ce ne vuole, per non capire, eh, ma forse avrei preferito non capire nulla anch'io.
Questo è il modo in cui la vera letteratura piano piano sparisce in favore di cose che attraggono solo perché hanno il sapore del proibito. Una volta, per sognare quello che ci mancava, leggevamo Orgoglio e Pregiudizio, con quel gran signore che è Mr. Darcy, Madame Bovary, che poveretta cerca la felicità e non la trova, o romanzi che avevano uno spessore. Ma così proprio non va, care donne, no!

A questo punto più che sfumate sembriamo davvero fumate!

[Letture alternative consigliate: Cinquanta sbavature di Gigio e Cinquanta smagliature di Gina, di Rossella Calabrò]