domenica 14 luglio 2013

HOMER NON SE L'ACCOLLA PIU' NESSUNO

Ho smesso da un po' di tempo di seguire i Simpson, dopo esserne stato un fan sfegatato, sin da bambino; ho cominciato a seguire i Simpson su Junior TV, famosa riserva indiana di cartoni non censurati (e gli appassionati di manga ne sapranno qualcosa); sapevo a memoria le battute delle prime sette stagioni, avevo visto e rivisto le puntate delle successive, ed il lungometraggio mi era piaciuto moltissimo. Eppure, dopo averlo visto, ho smesso di seguire le puntate di quella che è stata, a mio umile avviso, una splendida opera d'arte televisiva, ancora oggi non del tutto compresa; la causa del cambiamento la conoscevo bene: il timore di non sentire più, un giorno, le voci che hanno caratterizzato i gialli protagonisti.
Il giorno è arrivato.


E' morto oggi a Roma, all'età di 64 anni, Tonino Accolla, storico doppiatore di Homer J. Simpson.
Non intendo lanciarmi nel declinare il suo curriculum professionale o nell'esprimere giudizi sulle sue competenze e capacità artistiche; a questo staranno provvedendo altri, ben più qualificati di me.
Questo vuole solamente essere l'omaggio di un fan. Attenti, non solo dei Simpson, ma anche e soprattutto di Tonino Accolla, il cui lascito artistico, prontamente riscoperto in occasione della sua scomparsa, non può lasciare stupito un cinefilo che meriti di essere definito tale.
E nonostante l'alone di malinconia che circonda la scomparsa dell'artista, esempio di estraneo che però sembra fare parte della nostra famiglia grazie al mezzo televisivo, desidero cogliere l'occasione per tributare quegli artisti invisibili che sono i doppiatori, forse la tipologia di artista più paradossale: invisibili non solo agli occhi dello spettatore, ma anche dello show-business, rarissimi gli articoli dedicati a loro su rotocalchi, periodici e siti web, giocano un ruolo fondamentale nel cinema e in tv, arti squisitamente visive, senza mai apparire. Li sentiamo, ma non li vediamo. Li ascoltiamo, ma non li guardiamo. Non li sapremmo riconoscere per la strada, salvo magari che non abbiano esperienze recitative alle spalle, non ci ricordiamo i loro nomi, anche se ci scorrono davanti agli occhi alla fine di ogni film; ma se manca il loro apporto, i personaggi non hanno "la solita voce" e "non è la stessa cosa".
Tonino Accolla, anche se doppiatore, sfuggiva però più di altri suoi colleghi a questa, mi si permetta, "condanna all'invisibilità", essendo il suo volto abbastanza noto al pubblico, e grazie alla notorietà dell'attore Eddie Murphy e del personaggio di Homer J. Simpson, dei quali Accolla è stato l'inconfondibile doppiatore; condannata all'invisibilità, invece, è stata forse la sua carriera, ben più vasta e ricca di quanto si ricordi, andando essa al di là dei suoi due ruoli più popolari, e vedendolo distinguersi non solo come doppiatore ma anche come direttore del doppiaggio.
Tonino Accolla ha sempre suscitato da parte mia una certa ammirazione, per più ordini di ragioni.
In primo luogo, è stato un doppiatore dalla ammirevole carriera.
In secondo luogo, ha contribuito, come molti altri suoi colleghi, a rendere il doppiaggio ad opera di maestranze italiane non una mera opera di traduzione, ma una sorta di arte nell'arte, di valore aggiunto al film, compensando la perdita inevitabile che segue nel passaggio dall'originale alla traduzione.
In terzo luogo, era siciliano; siracusano, per la precisione. So di correre il rischio di passare per il solito sentimentalista meridionale, ma poiché la mia terra d'origine ha visto spesso le proprie pagine oscure sbattute in prima pagina e i momenti illustri lasciati talvolta in ombra, non nascondo che mi fa piacere sapere che un artista così bravo e amato dal pubblico sia "uno delle mie parti".
Ed ora vi saluto, vado a vedere il "Il professore matto", con Eddie Murphy.
Vi suggerisco di fare altrettanto; in tal caso, buone risate.











P.S.: Domandone flash, a conferma di quanto scritto sui doppiatori: c
ome si chiama lo storico doppiatore di Bart Simpson?

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